CITTA’ INCOMPIUTE
ORTI, PAESAGGI, NATURE NEGATE E DISEGNATE
Durante le feste non fa bene consumare solo cibo e film! Anche le parole contano.
Un pomeriggio dedicato alla lettura e al confronto sul presente e futuro di Acri e delle comunità calabresi. Due libri e tanti autori! La domanda che si pone il primo libro è la seguente: sarà possibile recuperare quanto costruito ad oggi nei centri urbani? Acri può invertire la tendenza verso un degrado sociale, urbanistico, economico? Acri può essere un campione di piccoli cambiamenti in una società all’apparenza immobile come quella calabrese?
Forse può aprirsi una nuova stagione dopo quella delle perenni incompiute pubbliche e private, dei fallimenti politici, delle frustrazioni di chi è costretto ad abbandonare i luoghi di origine.
Due libri, editi da Rubbettino, saranno presentati ad Acri, nella sala del Cinema Nuovo, in piazza San Domenico, a partire dalle ore 16,00 del 28 dicembre prossimo.
Un pomeriggio di letture e riflessioni ad Acri, sul futuro delle città e delle comunità, in cui i contenuti dei due volumi “Cambia Calabria che l’erba cresce”, di Filippo Veltri, e “Città Incompiute”, di G. Pino Scaglione, saranno oggetto di interpretazioni incrociate, reading e confronti con il pubblico presente, provando a fare il punto su alcuni temi importanti per uscire dall’immobilismo cronico che sembra avvolgere la Calabria da troppi anni, alla ricerca di segnali di cambiamento, e provando a discutere di cosa fare del grande patrimonio edilizio per gran parte non finito, abbandonato e soprattutto incompiuto!
Acri è un caso campione in questa occasione, dove il libro di Veltri può servire a far emergere luci ed ombre “sull’erba che cresce” anche qui come altrove, oppure sul “prato ormai secco”, ma senza dubbio a sentire dall’autore, giornalista professionista da tanti anni
nella sua terra, cosa sia a frenare i processi di innovazione e dove, al contrario, questa si palesa e ha potenzialità. Forse anche ad Acri come altrove? E sempre su Acri, ma non solo, si sofferma il libro di un altro calabrese “transfuga” tra i tanti, Pino Scaglione, che come docente di prestigiose università, ha raccolto nel libro “Città incompiute…” sue ricer- che sul tema dell’incompiuto, partendo da Acri come uno dei tanti luoghi che vede disseminate sul suolo pubblico e privato una quantità enorme di case, edifici pubblici e privati, non finiti, precari, inquietanti nella loro inespressiva e degradante fisionomia. Con molti altri contributi di fotografi, artisti, sociologi, poeti, il libro descrive, come nello stile di Scaglione, risorse, potenzialità, speranze di un futuro diverso, nella “fotografia” del reale, un reale a tratti amaro e purtroppo estesamente condiviso da tutto il meridione e non solo.
La serata serve anche a lanciare la partenza di un Laboratorio di Resilienza, HortusAcri, che già dal nome intende aprire una stagione di nuova attenzione al rapporto tra uomo e natura, troppo trascurato e dimenticato, o forse addirittura rimosso perchè, per molti, ingombrante.
Alcuni brani dei due libri saranno letti da attrici e attori, trasformando il pomeriggio in un momento di ascolto e riflessione della parola, necessario nell’era in cui facciamo tutto troppo superficialmente, condizionati dai tempi imposti dai nostri dispostivi.“transfuga” tra i tanti, Pino Scaglione, che come docente di prestigiose università, ha raccolto nel libro “Città incompiute…” sue ricerche sul tema dell’incompiuto, partendo da Acri come uno dei tanti luoghi che vede disseminate sul suolo pubblico e privato una quantità enorme di case, edifici pubblici e privati, non finiti, precari, inquietanti nella loro inespressiva e degradante fisionomia. Con molti altri contributi di fotografi, artisti, sociologi, poeti, il libro descrive, come nello stile di Scaglione, risorse, potenzialità, speranze di un futuro diverso, nella “fotografia” del reale, un reale a tratti amaro e purtroppo estesamente condiviso da tutto il meridione e non solo.